Sala Rossa Castello di Barletta
ore 20.30
L’ISOLA
di Armin Greder
regia di Francesco Tammacco
Compagnia Il Carro dei Comici
Produzione del Comune di Barletta
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Sala Rossa Castello di Barletta
ore 20.30
L’ISOLA
di Armin Greder
regia di Francesco Tammacco
Compagnia Il Carro dei Comici
Produzione del Comune di Barletta
Lo spettacolo è l’esito del laboratorio che la Compagnia “Il Carro dei Comici” di Molfetta ha realizzato a Barletta. È liberamente ispirato alla storia scritta e illustrata da Armin Greder: “L’isola, una storia di tutti i giorni”. È una storia che parla di alterità e diversità. Una storia terribile, un pugno allo stomaco, impossibile restare indifferenti, impossibile non schierarsi dalla parte del povero naufrago, altrettanto impossibile non cogliere qualche assonanza con la rabbia e la paura degli abitanti dell’isola. Chiunque di noi può sentirsi a volte naufrago o abitante. Nessuno esente. Perché la vita a volte può far emergere anche il peggio della natura umana.
con
Claudia Gadaleta
Rosa Tarantino
Federico Ancona
Marco Sallustio
Carlo Salvemini
Gabriella Caputi
musiche originali
Pantaleo Annese
scene e costumi
Michele Napolitano
organizzazione
Maria Giovanna de Biase
Emeroteca della Biblioteca “Sabino Loffredo”
Castello di Barletta
ore 17.00
incontro con
ALICKA YLLJET
introduce Natale Parisi
modera Floriana Tolve
Autore del testo “Letra” da cui è tratto l’omonimo spettacolo prodotto da Teatro Koreja. Scrittore e sceneggiatore albanese, ex ambasciatore in Francia, Monaco e Portogallo, ha scritto numerose opere, molte delle quali tradotte in più lingue, tra cui varie raccolte di racconti, romanzi e tre sceneggiature tratte dai suoi racconti: “Slogans”, film diretto da Gjergi Xhuvani con Flavio Bucci e Marina Lante della Rovere, che ha vinto il premio della critica giovanile al Festival di Cannes 2001 e il Golden Prize all’International Film Festival di Tokyo 2001; “The Prayer of Love”, coproduzione Francia-Italia- Albania, film basato sulla raccolta di racconti “The Compromise” (ONUFRI Publishing House, 2001); e “The Foreigners”, coproduzione Francia-Norvegia-Albania basata sul romanzo “Story with Internationals”. In Italia sono stati pubblicati “I compagni di pietra” (Guaraldi, 2006) e “Il sogno italiano” (Rubbettino 2016).
Auditorium Chiesa di Sant’Antonio
ore 18.30
TRAMITE
ADRIATICO
Concerto di musica albanese
Produzione del Comune di Tirana (Albania)
con
Mateus Frroku cantante, Xhanina Cela, Xhejsi Mera, Aiola Laska viola e violini, Ergys Myftari percussioni, Kristian Gajtani e Daniel Prendi chitarre.
direttrice artistica Kozeta Kurti. Un gruppo di musica acustica eseguirà un programma vario ed articolato che presenterà uno ampio scenario della musica albanese: musica leggera tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90, musica albanese contemporanea, musica popolare albanese, da Korçë e da Shkodra, colonne sonore di popolari film albanesi, collage di canzoni Arbereshe: gli albanesi d’Italia, brani strumentali contemporanei e originali composti da Xhanina Cela, Xhejsi Mera, Aiola Laska.
Sala Rossa Castello di Barletta
ore 20.30
LETRA
da Alicka Ylljet
regia di Salvatore Tramacere
con Roerd Toçe e Giorgio Distante
Teatro Koreja
Produzione del Comune di Barletta
La vita di un povero cristo in una lettera di assegnazione per una casa popolare. Un lavoro teatrale su quanto il suono delle parole che descrivono un’esistenza misera decifrano e comprendono la storia di tutti. Un uomo, un mendicante, in una notte di pioggia come tante, chiede ad un maestro che insegna nel paesino di montagna dove questi è nato e
vissuto, di scrivergli una lettera. È un uomo solo, Mark, un uomo che chiede aiuto. Il maestro scrive la lettera e Mark chiede che gli venga riletta. Questa lettura, l’oggettivazione della sua
vita, senza alcuna enfasi diventa l’ossessione figurata del senso dell’esistenza. Mark chiederà che la lettera della sua vita gli venga riletta, nella stessa notte dal maestro e per gli anni a seguire dagli scolari che ferma per strada. Fino a che non decide di diventare voce narrante della sua stessa vita: vuole imparare a leggere e scrivere, vuole comprare un abecedario.
Letra è un lavoro sulla miseria che genera amore, una miseria condivisa, della vita di tutti, della storia di un pezzo di mondo in un paese di montagna, che è come la casa che ci manca, la vita che non sappiamo rileggere.
Letra è tratto dall’omonimo racconto di Alicka Ylljet contenuto nella raccolta I compagni di pietra (ed. Guaraldi).
L’opera più celebre di Eugène Ionesco, uno dei grandi maestri del teatro del Novecento.
La commedia venne rappresentata per la prima volta a Parigi nel maggio 1950: dopo appena venticinque repliche, dovette chiudere per cronica mancanza di spettatori.
Nel 1957 fu coraggiosamente ripresa a Parigi dal Théâtre de la Huchette, una delle sale più piccole della città. Da allora è stata rappresentata senza interruzione in tutto il mondo, diventando ad oggi uno dei testi più noti del teatro del Novecento.
Come egli stesso ci dice, nel 1948 lonesco cominciò a studiare l’inglese seguendo il metodo Assimil. Il manuale ricorreva a dei tipici inglesi che dialogavano servendosi di brevi frasi ed espressioni idiomatiche inserite in una rete di strutture grammaticali. “Fin dalla terza lezione venivano messi l’uno di fronte all’altro due personaggi: il signore e la signora Smith, una coppia di inglesi. Con mia grande sorpresa, la signora Smith informava il marito che essi avevano molti figli, che abitavano nei dintorni di Londra, che il loro nome era Smith, che avevano una domestica, Mary, pure inglese, che avevano, da vent’anni, certi amici di nome Martin… A questo punto ebbi un’illuminazione. Non si trattava più per me di perfezionare la conoscenza della lingua inglese. La mia ambizione era diventata più grande: comunicare ai miei contemporanei le verità essenziali di cui il manuale di conversazione franco-inglese m’aveva reso cosciente…”
traduzione
Agim Qiriadi, Con Fatmir Xhelili, Miora Sitaj, Astrit Hasani, Flaura Kubeta,
Margent Caushi, Doriana Caushi,
scene e costumi
Gezim Hajdini e Ilirian Sadiku
assistente alla regia
Doriana Caushi,
musiche Fredi Tase
Teatro Comunale “Bylis”.
Lo spettacolo è in lingua albanese con sottotitoli in italiano.
Vivaldi, Mozart, Donizetti e molti altri sul palco del Teatro Curci di Barletta con un concerto che prevede l’esibizione di due talenti del Montenegro: la pianista Jelena Polović Šiljeg e la giovane soprano Tamara Radjenovic, ventiquattro anni, residente nel Regno Unito e laureata al Royal College of Music di Londra, si è esibita in diversi concerti nazionali e internazionali (l’ultimo, poche settimane fa al Carnegie Hall di New York), festival, corsi di perfezionamento, concorsi in Montenegro, Serbia, Slovenia, Austria, Inghilterra, Germania, Italia, Romania, Spagna, Mauritius e Stati Uniti.
Una rappresentazione della celebre opera del Bardo, Macbeth, realizzata con giovani attori professionisti madrelingua inglese. L’opera è rappresentata attraverso una riscrittura scenica che prevede una miscellanea di linguaggi: la prosa, la musica, la danza e il visual (videoproiezioni). La scelta di unire più linguaggi è motivata dall’intenzione di rendere il più possibile universale la comprensione dello spettacolo e avvicinare così il giovane pubblico sia al teatro che all’inglese.
di e con
Saffron Selfe, Jack Clarck, Olga Mascolo, Ida Alessandra Vinella, Savino Maria Italiano
coreografie
Elisabetta Lauro
musiche originali
Giuseppe Juri Leone
video scenografie e animazioni
Silvia Stellabotte
organizzazione
Stefania D’Onofrio
supervisione artistica
Giorgio Rossi.
CREATIVITY SESSION
è stato un laboratorio musicale mirato alla creazione, all’arrangiamento e alla performance di brani inediti. La forma compositiva esplorata è stata la canzone, elemento portante della tradizione quanto della modernità. Non è necessario essere dei professionisti per scrivere e comporre canzoni. Ognuno di noi ha incamerato numerose informazioni e formule musicali
semplicemente per via indotta. Come un bambino che apprende il linguaggio parlato semplicemente ascoltando e che non ha cognizione di cosa sia una didattica o un metodo, così ognuno di noi ha acquisito numerose cellule melodiche, ritmiche e armoniche semplicemente ascoltando musica. Approfondendo l’aspetto compositivo (musicale e testuale) di alcuni dei più importanti brani della tradizione cantautorale italiana, i partecipanti sono stati coinvolti attivamente nel processo ed incoraggiati ad esprimere sé stessi. I risultati dimostrano infatti come seguendo questa idea semplice e fornendo lo stretto necessario di informazioni disponibili, i partecipanti siano stati in grado di attingere concetti musicali estremamente pertinenti. Nell’esibizione che coronerà un intenso mese di lavoro saranno proposti dei brani totalmente inediti e di diverso genere e approccio, l’unico filo conduttore sarà la canzone.